lunedì 17 gennaio 2011

Sushi finto e spaghettini finti

A Tokyo, alla ricerca di un buon ristorante, si può essere attratti dalle pietanze colorate ed apparentemente gustose esposte in vetrina: non sono dei veri manicaretti, ma soltanto delle ingannevoli riproduzioni in resina.

Disposti in bella mostra, sembra di scegliere un piatto, come si fosse in un supermercato, lasciando che gli occhi siano attratti dall'evidenza estetica e non dal giudizio del gusto. All'occhio si possono solo indovinare gl'ingredienti ed ad uno straniero non viene concesso di avere un'idea solo che della forma, ma non il nome del piatto, in genere riportato rigorosamente in Kanji.

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(Fonte: Le Monde)

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