martedì 19 febbraio 2008

Minerale di ferro, rialzo prezzi del 65%

di Roberto Capezzuoli, Il Sole 24 Ore

Le tre maggiori imprese siderurgiche asiatiche hanno concordato con la brasiliana Vale, numero 1 tra i produttori di minerale di ferro, un rincaro del 65% per le forniture dell'annata che inizierà il 1° aprile. È il primo accordo e scavalca sia ArcelorMittal, il più importante gruppo siderurgico mondiale, sia Baosteel, che rappresenta la Cina, di gran lunga il principale importatore di ferro. Ma, come sempre, il rialzo del 65% farà testo per i contratti successivi.
L'unico dubbio riguarda le grandi minerarie anglo-australiane, Rio Tinto e Bhp Billiton: i due big sono impegnati su fronti opposti nel takeover da 140 miliardi di $ lanciato da Bhp su Rio, ma sono affiancati nel reclamare un premio per il loro minerale di ferro. La pretesa non dipende dalla qualità, ma dalla vicinanza con i porti cinesi, elemento che secondo i calcoli dell'agenzia Bloomberg ha consentito nel 2007 alle acciaierie di Pechino un risparmio di 35 $/tonn. sui noli marittimi.
La contestazione australiana potrebbe condurre a variazioni nei contratti o nelle quantità, perché l'altro aspetto su cui punta Rio Tinto è il forte divario che da qualche anno esiste tra i prezzi delle forniture di lungo termine e quelli del mercato spot, decisamente più elevati, specialmente in questi giorni.
In ogni caso l'aumento del 65% è stato accolto come un successo per le acciaierie, che temevano un aggravio ancora più pesante, ma anche per le società minerarie. Vale a Sao Paulo nel pomeriggio guadagnava il 5,5%, mentre a Londra Bhp e Rio hanno recuperato ieri oltre il 4%.
Il sesto aumento consecutivo del minerale di ferro ne ha moltiplicato il prezzo per 5 in appena nove anni: dal 1° aprile la cifra fob che Nippon Steel e la coreana Posco pagheranno per il minerale con un tenore del 65% oscillerà intorno a 78,90 $/tonn. e la giapponese Jfe sopporterà aumenti anche superiori, fino al 71%, per le migliori forniture provenienti dai giacimenti brasiliani di Carajas.
Qualche analista a Sydney si aspettava ancora di più, ma i calcoli preliminari dicono che ogni aumento di 1 $/tonn. migliorerà i profiti netti Bhp di 60 milioni di $. Poiché il rialzo si aggira vicino ai 30 $, l'effetto sul bilancio è previsto in 1,8 miliardi, una cifra ragguardevole.
Però le Borse hanno "premiato" anche le imprese siderurgiche: a Tokyo Jfe ha guadagnato il 6,3% e Nippon Steel il 3,2%, a Shanghai Baosteel è salita dell'1,7%, a Francoforte ThyssenKrupp ha preso più del 3% e ad Amsterdam ArcelorMittal ha recuperato lo 0,5%. Giù solo Posco, che ha ceduto lo 0,2% a Seoul. Certamente però i margini delle acciaierie saranno compressi, tanto più che anche per il carbone metallurgico si profilano rincari record. La Daiwu Securities ritiene che il rialzo del ferro comporterà aumenti del 22% nei costi dell'acciaio. La reazione delle Borse sembra quindi indicare che la crescita della produzione industriale, almeno in Asia, quest'anno non darà segni di affaticamento.

mercoledì 6 febbraio 2008

2008 - L'anno del topo 鼠 shǔ


Quest'anno è la volta del topo, uno degli animali che sembrano portare più fortuna e ricchezza.
In genere topi e ratti si trovano ove c'è cibo, nelle dispense con le provviste per l'anno a venire e la loro presenza è segno di buon auspicio.

I nati del 2008 saranno del segno del topo e come elemento avranno la terra. Del segno del topo di terra troviamo Puyi, l'ultimo imperatore della Cina, che dopotutto non ha portato poi tanta fortuna, ed il nostro Vasco Rossi.

martedì 5 febbraio 2008

Milioni di cinesi senza energia elettrica




Le ultime nevicate hanno definitivamente lasciato milioni di cinesi senza acqua ed elettricità, senza pensare al bilancio di vittime dovuto al rigido inverno che ha isolato nel freddo il paese di mezzo.
Quindi ben pochi arriveranno nel loro paese natale e non riusciranno a far ritorno a casa per il Capodanno (chunjie 春节 festa della primavera).
Ogni anno in Cina in occasione della più importante festività, si verifica uno dei più significativi flussi migratori dell'umanità: ogni lavoratore residente temporaneamente sulla costa o in grossi centri urbani torna nel proprio paese per festeggiare il Capodanno con i propri cari.
Talvolta è l'unica occasione per tante persone indigenti di tornare al villaggio natale e quest'anno, sembra proprio che l'inverno , dopo aver mietuto tante vittime, abbia reso impossibile il realizzarsi di questo esodo.

Isabella Garofali
Fonti: Reuters, China Digital Times
Foto: Agenzia Xinhua, Guilin sotto la neve